ENIGMA DEL CORPO
Pagina 1 di 1
ENIGMA DEL CORPO
La nostra è l'epoca dell'ansia collettiva per un corpo efficiente, un corpo però che non è più il " tempio dell'anima", ma sussiste come oggetto edonistico da plasmare nelle sue forme, in un programma di salute che nasconde una profonda angoscia di morte.
La filosofia greca e la religione giudaico-cristiana sono stati i due capisaldi della tradizione occidentale, che hanno dato vita e volto alla realtà dell'uomo. La prima ha operato inaugurando una logica disgiuntiva che ha separato il mondo del Cielo, sede d'ogni valore, da quello della Terra, dove la materia è causa d'ogni involuzione e impedimento; la seconda si è inserita con i propri dogmi creando un dualismo cosmico che ha contrapposto "la vita alla morte", lo "spirito alla carne", il " peccato alla redenzione" e "resurrezione" poi.
Questo dualismo cosmico ha finito per riflettersi sull'unità antropologica fino a lacerarla, fino a rendere possibile quella contaminazione fra tradizione biblica e tradizione greca che ha consegnato all'occidente un uomo irrimediabilmente diviso in mente e corpo.
Con alterne vicende, questa divisione manichea tra corpo corrotto e, anima da salvare è durata fino al Rinascimento e con Cartesio il dualismo ha subito un'accentuazione e cristallizzazione, il corpo ha finito gradualmente per dimenticare il suo significato sino a sussistere come cosa indifferente accanto alla psiche.
Con la psicoanalisi si scopre un corpo libidico e con l'analisi fenomenologica di Husserl s'individua accanto al Korper: corpo fisico, il Leib: corpo vivente.
Nonostante queste due ottiche abbiano cercato di recuperare il valore psicologico del corpo, ancor oggi siamo ben lungi da una filosofia unitaria del rapporto corpo-mente.
La filosofia greca e la religione giudaico-cristiana sono stati i due capisaldi della tradizione occidentale, che hanno dato vita e volto alla realtà dell'uomo. La prima ha operato inaugurando una logica disgiuntiva che ha separato il mondo del Cielo, sede d'ogni valore, da quello della Terra, dove la materia è causa d'ogni involuzione e impedimento; la seconda si è inserita con i propri dogmi creando un dualismo cosmico che ha contrapposto "la vita alla morte", lo "spirito alla carne", il " peccato alla redenzione" e "resurrezione" poi.
Questo dualismo cosmico ha finito per riflettersi sull'unità antropologica fino a lacerarla, fino a rendere possibile quella contaminazione fra tradizione biblica e tradizione greca che ha consegnato all'occidente un uomo irrimediabilmente diviso in mente e corpo.
Con alterne vicende, questa divisione manichea tra corpo corrotto e, anima da salvare è durata fino al Rinascimento e con Cartesio il dualismo ha subito un'accentuazione e cristallizzazione, il corpo ha finito gradualmente per dimenticare il suo significato sino a sussistere come cosa indifferente accanto alla psiche.
Con la psicoanalisi si scopre un corpo libidico e con l'analisi fenomenologica di Husserl s'individua accanto al Korper: corpo fisico, il Leib: corpo vivente.
Nonostante queste due ottiche abbiano cercato di recuperare il valore psicologico del corpo, ancor oggi siamo ben lungi da una filosofia unitaria del rapporto corpo-mente.
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|